Villa Amedeo già Selva dei Cappuccini

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Antica “selva dei Cappuccini” fino ai primi decenni dell’Ottocento, l’area fu trasformata in giardino pubblico a partire dal 1821.

In quell'anno l’architetto comunale Gaetano Lo Piano spianò lo slargo antistante l’ex convento e piantò le prime essenze ornamentali, dando vita al “Piano della Conciliazione”. Nel 1868, acquisita dal Comune dopo la confisca dei beni ecclesiastici, l’area fu ampliata e dotata di un vialetto secondario da Alfonso Barbera, che aggiunse una fontana con amorino in marmo scolpito da Domenico Cervello, e venne ufficialmente intitolata “Villa Amedeo” in onore del principe Savoia. Nel 1922 il viale d’ingresso fu spostato su viale Regina Margherita per raccordarsi al nuovo ospedale civile, mentre nel 1890 Giuseppe Frattallone arricchì il giardino con busti di uomini illustri della provincia, lasciati tuttora a impreziosire le aiuole. Oggi Villa Amedeo è un polmone verde nel cuore della città: percorsi alberati di platani, querce e lecci si alternano a rose antiche e cespugli di lavanda, mentre aiuole geometriche e balaustre in ferro battuto evocano l’eleganza dell’Ottocento. 

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