Museo Archeologico Regionale

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Immerso nel silenzio dei mandorleti che circondano l'abbazia normanna di Santo Spirito, il Museo Archeologico Regionale di Caltanissetta accoglie il visitatore con un edificio moderno disegnato da Franco Minissi e inaugurato nel 2006.

Museo Archeologico Regionale

Il museo è allestito con vetro e travertino per mettere in luce oltre cinquemila reperti che raccontano la Sicilia centrale dalla prima età del rame al tardo Impero Romano. Le vetrine seguono un itinerario che parte dai villaggi preistorici, passa per i centri indigeni di Gibil Gabib e Sabucina – arroccati sul fiume Salso ed ellenizzati da Gela – e approda alle poleis di Vassallaggi e Capodarso, dove la cultura sicula abbracciò ceramiche a figure rosse, skyphoi e lekanidi di Gnathia, statuette di kore e busti fittili femminili del VI secolo a.C. Corredi con oinochoai, pesi da telaio e fibule documentano la vita quotidiana, mentre schermi interattivi ricompongono mosaici e iscrizioni provenienti dalle ville romane del territorio. Nella sala dei depositi votivi brillano bronzetti di guerrieri, astragali sacri e soprattutto una phiale d’argento dorato da Sabucina, testimone di raffinati scambi con l’artigianato magnogreco. 

Percorsi tattili e didascalie bilingui rendono la visita inclusiva; fuori, un giardino didattico presenta un forno ceramico e un torchio a leva che evocano l’antico paesaggio agricolo. Unico in Sicilia a esporre materiali provenienti soltanto da centri indigeni del proprio territorio, il museo ospita mostre e laboratori. Una sosta qui, prima di salire ai siti archeologici del crinale, offre la chiave per leggere l’intreccio di culture che ha plasmato il cuore dell’isola.
 

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