Palazzo Benintende

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Il Palazzo Benintende fu voluto dal barone Filippo Benintende nella prima metà dell’Ottocento e affidato all’ingegno dell’architetto Giuseppe Di Bartolo.

Palazzo Benintende

Il Palazzo si erge in Corso Vittorio Emanuele II con un volume rettangolare a tre elevazioni che conserva inalterato il suo impianto originario, nonostante qualche ferita da schegge belliche durante la Seconda guerra mondiale; la facciata neoclassica si distingue per la sovrapposizione di ordini architettonici, con colonne ioniche al piano nobile e doriche al livello superiore, richiamando il gusto eclettico del periodo e creando un raffinato gioco di luci e ombre sui ghiere e sui marcapiani. 

Nei saloni interni, che originariamente ospitavano feste e ricevimenti della nobiltà nissena, si percepisce ancora l’atmosfera ottocentesca grazie agli stucchi lignei e alle decorazioni pittoriche, oggi valorizzate da un attento restauro che ne ha restituito l’eleganza senza snaturarne l’essenza storica; nel 1862, durante il suo soggiorno in città, Giuseppe Garibaldi trovò ospitalità proprio tra queste mura, lasciando testimonianza della vocazione del palazzo come punto di incontro per protagonisti del Risorgimento.

Pur modificato per accogliere botteghe e negozi al piano terra, il corpo nobile mantiene ambienti comunicanti che invitano a un percorso di scoperta dei dettagli architettonici (dalle porte con cornici modanate ai balconi con ringhiere in ferro battuto) e offrono scorci sul tessuto urbano che muove dal centro storico verso le colline circostanti. 

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