La statua di bronzo, alta più di cinque metri, venne portata da Roma in treno. La mattina del 30 luglio, su un carro trainato dai buoi, la statua giunse sul piazzale del monte San Giuliano, una collina che sovrasta la città tra spari di mortaretti, scampanio a festa e applausi dei nisseni che nonostante l’ora mattutina avevano raggiunto la cima della collina per assistere allo storico arrivo. Ma proprio in quei giorni l’anarchico Bresci uccise il re Umberto a Monza, con un colpo di pistola. Tutta l’Italia si fermò per un mese di lutto e l’inaugurazione prevista per la fine di agosto venne spostata al 29 settembre, in coincidenza della festa di San Michele, patrono della città.
Degli altri diciannove monumenti progettati, solo cinque o sei rappresentarono il Cristo Redentore, gli altri, per difficoltà economiche e logistiche, furono sostituiti da cappellette votive collocate su vette e colli italiani.