Miniera Giffarone

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La solfara Giffarò, nota anche come miniera Giffarò o Giffarone, sorge nella campagna tra Delia e Caltanissetta, in uno dei bacini solfiferi che resero celebre la Sicilia ottocentesca.

Miniera Giffarone

Attiva fin dal 1831 con il metodo classico dello scavo manuale, fu l’unica ad essere trasformata in miniera a cielo aperto a partire dal 1950, grazie alla modesta profondità del giacimento che ne consentiva l’estrazione senza pozzi sotterranei. 

Dopo la chiusura, gli scarti di lavorazione e le pareti gessose formarono un suggestivo laghetto allungato in direzione Nord–Sud, oggi animato dalla vegetazione ripariale e avvolto da canne e arbusti colonizzatori, dove il visitatore può riconoscere, tra cumuli di materiali, i segni delle calcarelle e dei forni Gill ormai dismessi. 

Percorrendo i sentieri intorno alla cava, guide esperte raccontano le vicende dei carusi — i giovani operai che trasportavano il minerale su discenderie rudimentali — e le dinamiche sociali ed economiche della “febbre dello zolfo”, invitando a riflettere sul rapporto tra progresso industriale e fatica umana. 

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