Non è chiaro ancora chi sia stato il committente della chiesa, se il barone Gaspare Lucchese, in memoria del padre Giuseppe, o i Gesuiti, dei quali si ipotizza abbiamo edificato anche la cappella di S. Giuseppe, sulla SP1 Delia-Caltanissetta, allora strada congiungente Naro con Caltanissetta, che attraversava tutto l’abitato di Delia, attuale via dei Santi, per avere una Chiesa a Delia, paese di riferimento, in quanto più prossimo al loro convento-masseria di Cappellano. L'edificio religioso, probabilmente mai completato, venne aperto lo stesso al culto e gli spazi limitrofi acquisirono il nome del santo, sia la piazza antistante la chiesa che la via limitrofa. Quest’ultima porta ancora tale nome e collegava la piazza-sagrato con lo slargo del canale, inghiottitoio di tutte le acque meteoriche del paese, attraversato dalla trazzera armentizia Licata-Palermo. Pare che la chiesa fosse collocata alla fine del tratto di strada che collegava, in piano, la piazza sant’Antonio con la trazzera Licata-Palermo, e questa a ridosso della chiesa si restringeva a tal punto che a malapena passava una lettiga (così si esprimeva l'amministrazione comunale in quegli anni).