Boschetto di Mele

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Il piccolo boschetto di Mele si trova a nord-ovest del centro abitato e lo sviluppo di quest’ultimo verso quella direzione lo ha quasi inglobato rendendolo una periferia di villette, alcune delle quali abitate tutto l’anno.

Boschetto di Mele

Il nome il boschetto lo prende dalla contrada dove ricade. Sulle mappe IGM al 25.000 la zona è identificata come “Acqua di Mele”. Il toponimo “Mele”, documentato fin dal '600, è possibile che sia stato attribuito alla contrada per l'intensa coltivazione della canna da zucchero, o “cannamele” come veniva chiamato anticamente, ma al momento non abbiamo alcuna conferma.

Tale coltivazione richiedeva molta acqua, come quella che avrebbe potuto fornire il torrente Ferla, che si immette dentro il boschetto e ne esce con il nome di torrente Paradiso-Deliella tagliando il boschetto in due e caratterizzando l’intera contrada con i suoi meandri. Sebbene adesso sia quasi in secca, fino agli anni '50 del secolo scorso il torrente aveva una portata notevole, anche nel periodo estivo, al punto da diventare zona balneare per i residenti. 

Il boschetto di Mele nasce dall'esigenza di sanare una zona particolarmente paludosa identificata come zona malarica all'inizio del XX sec.  Nel secondo dopoguerra, come d’altronde si era proceduto durante il Fascismo, si piantumarono nel nisseno, e dunque anche a Delia, alberi di eucalipto noti per la capacità di assorbire un alto quantitativo di acqua rispetto ad altre piante. 

Tuttavia, l'eucalipto è una pianta australiana che nulla a che vedere con il nostro territorio e il nostro clima e non permette la nascita di sottobosco. In considerazione di ciò, l’Ispettorato forestale ha iniziato un'attività di sostituzione delle piante di eucalipto, presenti nel boschetto, con piante autoctone. Da qualche decennio è stato attrezzato con diversi barbecue in pietra per consentire la gita e il pranzo fuori porta agli abitanti del luogo.

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