Il nome il boschetto lo prende dalla contrada dove ricade. Sulle mappe IGM al 25.000 la zona è identificata come “Acqua di Mele”. Il toponimo “Mele”, documentato fin dal '600, è possibile che sia stato attribuito alla contrada per l'intensa coltivazione della canna da zucchero, o “cannamele” come veniva chiamato anticamente, ma al momento non abbiamo alcuna conferma.
Tale coltivazione richiedeva molta acqua, come quella che avrebbe potuto fornire il torrente Ferla, che si immette dentro il boschetto e ne esce con il nome di torrente Paradiso-Deliella tagliando il boschetto in due e caratterizzando l’intera contrada con i suoi meandri. Sebbene adesso sia quasi in secca, fino agli anni '50 del secolo scorso il torrente aveva una portata notevole, anche nel periodo estivo, al punto da diventare zona balneare per i residenti.