Ponte di Calaciura

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La costruzione del ponte è avvenuta subito dopo l'Unità d'Italia, quando dal 1861 in poi lo Stato iniziò il ripristino e la sistemazione di tutte le trazzere di Sicilia.

Ponte della Ciura

Prima del 1860 la strada era definita comunale obbligatoria, poiché serviva a collegare Canicattì, in provincia di Agrigento, con Delia, in provincia di Caltanissetta. Canicattì realizzò i primi 2 Km, in forza della legge 30 agosto 1868, nel proprio territorio, mentre il tratto nel territorio di Delia, lungo 5 km, era stato costruito prima che entrasse in vigore la stessa legge. Dopo, l'Ufficio del Regio Genio Civile compilò il progetto che collegava la sponda destra del fiume fino all'abitato. Nel 1898, l'Amministrazione Provinciale, si accorse che la parte di accesso al ponte Ciura, con la sua altezza poteva essere pericoloso e chiese ed ottenne di realizzare alcuni lavori di completamento del ponte. Da quanto detto precedentemente si evince che il ponte fu costruito durante i primi atti sessanta dell'Ottocento. Il ponte della Ciura, in c/da Calaciura di Delia, è uno dei ponti che si incontrano percorrendo adesso la SS190 “Strada delle solfare”, che collega Canicattì-Delia-Sommatino-Riesi-Mazzarino fino al bivio di ponte Olivo, sulla statale Gela-Catania, attraversando diverse miniere di zolfo che si trovavano, principalmente, nella provincia nissena. 

Detto manufatto ingegneristico, dalla pregevole valenza architettonica, è un ponte in pietra a tre campate, che congiunge le due sponde del torrente Paradiso, ove questo scorre interamente nel territorio di Delia, prima di lambire il ripido costone roccioso sul quale si erge “lu Castiddrazzu”. Il ponte si presenta a tre campate disuguali nella forma e nell’ampiezza. Le prime due sono state costruite nel 1868, la terza nel 1932 (fonte orale). La prima più ampia è ad arco ottuso, la seconda e la terza ad arco retto. Tutte e tre le campate sono sorrette da spalle costituite da terrapieni sorretti, a loro volta, da muri che seguendo il corso del fiume si dilatano a forma trapezia. Oggi è possibile sostare in questa area per godersi il magnifico paesaggio della Valle del Paradiso con l'alveo del fiume Delia nella sua massima ampiezza con sullo sfondo, guardando verso sud, la c/da Rocchicelle e “lu Castiddrazzu” di Delia.

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