Borgo Santa Rita

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Il Borgo, oggi noto per il celebre forno che produce il pane Presidio Slow Food con grani antichi e per la vicinanza a siti archeologici come le tombe castellucciane e i calcheroni per lo zolfo, nasconde una storia che va oltre le sue attuali attrattive.

Borgo Santa Rita

Originariamente chiamato Borgo Pisciacane, non fu concepito come un centro di fondazione statale, ma nacque come un insediamento rurale privato verso la fine dell'Ottocento. Fu fondato precisamente nel 1895 dal Barone Rosario La Lomia di Canicattì dopo l'acquisto dei vasti feudi Pisciacane e Draffù, trasformandosi così in un centro a vocazione agricola sorto su uno sperone roccioso alle pendici del Monte Pisciacane.
Nonostante sia amministrativamente una frazione di Caltanissetta, la sua posizione geografica lo lega in modo più stretto a Delia e Sommatino. Questa vicinanza si riflette anche nella gestione dei servizi: la sicurezza del borgo, ad esempio, è tradizionalmente affidata ai Carabinieri della Stazione di Delia, e la sua vita religiosa è ugualmente intrecciata a Delia, poiché la chiesa locale, una rettoria, è affidata a un sacerdote del clero deliano. 

Chiesa di Santa Rita

La sua architettura è quella tipica dei piccoli nuclei rurali, organizzata attorno a una piazza centrale dominata dalla chiesa dedicata a Santa Rita, accessibile tramite una scalinata che fungeva da punto focale per l'aggregazione sociale. 
L’interno della chiesa ad aula unica si conclude in un’abside ottagonale e accoglie un altare in marmi policromi risalenti all’epoca della fondazione, mentre le pareti semplici ospitano ex voto e dipinti devozionali che testimoniano la profonda devozione popolare verso la “santa dei casi impossibili”.

Un elemento centrale del borgo è il Palazzotto La Lomia, l'antica residenza baronale risalente al XIX secolo, che dopo un restauro nel 2016 è stato trasformato nel "Micromuseo immateriale del grano e del pane", valorizzando la lunga tradizione cerealicola locale. I nomi delle sue vie, come "Via del Castaldi" o "Via delle Spigghe", sono un omaggio evocativo alle prime famiglie di borghigiani e alla loro attività agricola. 

Nonostante il borgo abbia attraversato un periodo di forte declino demografico nella seconda metà del Novecento, divenendo spesso etichettato come un "paese fantasma" a causa dello spopolamento, ha conosciuto una significativa rinascita negli anni Duemila, spinta dal successo del forno e da iniziative di Slow Tourism e ospitalità diffusa. È così riuscito a trasformare la sua storia di abbandono e la sua autenticità rurale in un polo di attrazione per il turismo e la gastronomia, grazie anche all'impegno di un'associazione culturale locale che si batte per la sua memoria e la sua valorizzazione.

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