Monumento ai Caduti di tutte le Guerre

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Il Monumento ai Caduti di tutte le Guerre fu eretto nel 1925 e inaugurato il 21 giugno alla presenza del Duca di Pistoia insieme a parlamentari e autorità civili e religiose.

Sorge al centro di Piazza degli Eroi, a nord del centro di San Cataldo, ed è tra i più eleganti ed emblematici della provincia di Caltanissetta. Realizzato su progetto cittadino, si presenta come un alto obelisco a più spessori, scolpito in pietra locale, e sormontato da un’aquila bronzea dalle ali spiegate, simbolo di vittoria e rinascita. Alla base dell’obelisco, in bronzo, è collocata la figura umana di un soldato che, con gesto solenne, offre al cielo il sacrificio degli eroi caduti, un richiamo alla dedizione dei cittadini sancataldesi in ogni conflitto. Il basamento reca incisi i nomi dei 280 caduti sancataldesi della Prima Guerra Mondiale, ordinati per cognome e corredati dalla data e dal luogo del sacrificio, secondo i registri ufficiali conservati negli archivi comunali. In epoca successiva furono aggiunte targhe commemorative in onore dei caduti della guerra di Spagna, della campagna d’Albania e dei conflitti della Seconda Guerra Mondiale, estendendo idealmente il ricordo a tutte le vittime militari della provincia. L’intervento di restauro del 2006 ha riguardato il consolidamento delle superfici lapidee e il recupero dei dettagli bronzei, con un finanziamento della Regione Sicilia e il coordinamento della Soprintendenza ai Beni Culturali, che ha assicurato la conservazione degli elementi originali e della patina storica. 

Oggi, il monumento è circondato da palme esotiche e aiuole curate, e nelle cerimonie ufficiali – in particolare il 4 novembre, Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate – la piazza si popola di autorità, scolaresche e associazioni d’Arma, che depongono corone d’alloro ai piedi dell’obelisco, mentre il silenzio è solennemente interrotto dal suono delle campane e dallo schiocco degli onori militari. Per il visitatore, la Piazza degli Eroi e il suo monumento offrono non solo un momento di riflessione sul passato, ma anche un esempio di come l’arte pubblica possa raccogliere e trasmettere la memoria collettiva: l’alternanza di pieni e vuoti nell’obelisco, il contrasto materico tra pietra e bronzo, e la scelta di un’aquila dalle linee classiche evocano un dialogo fra tradizione e orgoglio civico che da quasi un secolo accompagna la storia e l’identità di San Cataldo.

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