Spettò al suo successore Isidoro Amico completarla definitivamente. La facciata s’ispira a modelli tardo-rinascimentali e accoglie un portale a tribuna affiancato da due severi portalini timpanati, e un campanile a vela con due fornici. Le due statue in cemento, opera di Giuseppe Emma senior, sono state collocate nel 1930 e rappresentano San Giuseppe a destra e a sinistra Cristo Re. L’interno propone nella volta a botte aggraziate decorazioni in stucco opere di Ferdinando e Filippo Rini che eseguirono nel 1856 il disegno di Giuseppe Ottoveggio di Palermo e affreschi realizzati dal pittore gelese Emanuele Catanese negli anni 1855-1856. Il pittore ricevette una cifra considerevole, 64 onze, per pitturare a fresco un ciclo della vita di Giuseppe e alcuni padri della Chiesa in 10 quadroni: 4 nella volta, 4 nel cappellone, 2 all’entrata principale e un medaglione nella controfacciata raffigurante Pio IX, l’unico a non essere stato interessato a infiltrazioni d’acqua e a interventi di restauro. I due quadroni vicini all’ingresso principale della chiesa sono stati seriamente danneggiati dalla costruzione della cantoria realizzata nella metà del secolo scorso, dove è collocato un piccolo organo a canne dell’organaro di Caltanissetta Pasquale Gueli e nella parte esterna della ringhiera attirano l’attenzione quattro riquadri raffiguranti da sinistra i santi Antonio da Padova, Cecilia, Gregorio Magno e Ambrogio.