Chiesa delle anime del Purgatorio

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La chiesa del Purgatorio, risalente al XVII secolo, fu ricostruita nel XIX grazie ai fratelli Cammarata.

Chiesa delle anime del Purgatorio

L’assenza di rifermenti documentari antecedenti al 1669, anno in cui fu visitata dal vicario generale della diocesi di Agrigento, rende difficile stabilire una datazione certa per questo edificio religioso erroneamente identificato, sulla scorta della tradizione popolare, con la prima parrocchia del paese. Questa ipotesi non risulta documentabile dalle fonti, le quali attestano invece la chiesa di San Cataldo, aperta al culto nel 1605, cioè due anni prima della richiesta e accettazione in via provvisoria della licenza populandi. Nella seconda metà del ‘700 la chiesa del Purgatorio era governata dalla confraternita del Signore del Mestiere sino al 1820, annus horribilis per i sancataldesi i quali, nel partecipare ai moti, si videro aspramente puniti anche con la soppressione delle confraternite. La chiesa cadde in rovina e, vent’anni dopo, i fratelli sacerdoti Francesco e Salvatore Cammarata ne finanziarono la rinascita. 

Il prospetto è dotato di un occhio per catturare la luce e di un semplice portale in conci di calcarenite, in cima un campanile a vela con tre fornici scandisce il tempo liturgico. La navata con volta a botte è stata restaurata nel 2014. Dall’interno della chiesa si accede alla cripta, un tempo adibita a colatoio per essiccare naturalmente i defunti che venivano sistemati, su poltroncine in gesso dotate di un foro centrale per accogliere gli umori del corpo. Terminata questa fase, i corpi venivano portati in un altro ambiente, ora adibito a sacrestia, ed appesi nelle nicchie per essere visitati dai parenti e amici fino a quando il tempo non ne disfaceva la struttura ossea. Solo allora si provvedeva a collocare i resti nell’ossario individuato sempre nello stesso ambiente.   

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