Sud, verso l’aperta campagna: la civiltà agro-pastorale, con il pastore al pascolo e i suoi arnesi per la ricotta e il formaggio, il contadino con la mula e gli strumenti di lavoro, e la donna con la “truscia” in testa.
Est, verso la chiesa madre: le tradizioni religiose e popolari, dalla processione dell’Urna alla Settimana Santa con la Scinnenza del Venerdì Santo e lu ‘Ncuentru della domenica di Pasqua, rappresentati dagli stendardi. Sono raffigurate anche “la vampa” dell’Immacolata e le tradizioni culinarie, come la cuddrireddra e li muffuletta.
Nord: il Novecento, con le due guerre mondiali (bombe, elmo, baionetta, carro armato), l’emigrazione (addii, ferrovia, valigia di cartone), lo sviluppo edilizio e i progressi nell’istruzione e nell’agricoltura, simboleggiati dal trattore e dalle colture di uva e pesche.
L’obelisco si conclude svettando verso l’alto con una rastrematura cruciforme in travertino bianco, segno di elevazione e continuità.