Piazza Castello

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Piazza Castello

La più antica piazza di Delia è la Piazza Vecchia, che in origine comprendeva l’attuale Piazza Madrice, l’odierna Piazza Castello, l’area dell’ex cinema Dante (già granaio del Principe), l’area su cui sorge il palazzo comunale e il palazzo delle poste, con la retrostante via San Vito, la via Capitano Lo Porto, le due vie laterali del municipio e la parte alta di via Municipio. Il toponimo Piazza Castello compare per la prima volta nel Rilievo visuale del centro urbano di Delia (11 febbraio 1890), firmato dall’ingegnere di finanza Carlo Del Lago dell’Intendenza di Caltanissetta, ma in riferimento a via Capitano Lo Porto e alla parte alta di via Municipio. L’attribuzione del nome all’attuale Piazza Castello è successiva e non documentata, ma certamente posteriore al 1890. Con facciata principale su via Municipio e secondaria sull’attuale Piazza Castello, il barone Gaspare Lucchese fece costruire nel 1605 il suo palazzo baronale, detto anche Palazzo Castello, contemporaneamente alla fondazione del nuovo paese. Prima di allora, in questo luogo si trovavano gli uffici della giustizia dei baroni Ortolano, “ove il barone teneva baglìo” (istanza per la licentia populandi). 

La Piazza Vecchia circondava da tre lati il palazzo baronale. Nel 1740 il principe di Palagonia vi costruì il suo granaio, di 1000 salme di frumento, addossato a una facciata secondaria del palazzo, ostruendone due finestre e occupando parte della piazza verso nord. Lo spazio retrostante, già sede di fosse granarie e di una fornace coeva al palazzo, terminava a ovest con una scarpata verso l’attuale via Nunzio Nasi, allora vallone di scolo delle acque meteoriche. La successiva apertura della via, con il muro di contenimento, creò uno spazio confinato, chiuso a est dal granaio e dal palazzo e a ovest dal bastione, accessibile quasi in piano dalla Piazza Vecchia. A sud, il fabbricato costruito dopo gli anni ’40 del Novecento, trasformato nel dopoguerra in Osservatorio sanitario per le malattie dell’infanzia e demolito nel 2007‑2008, definì l’attuale assetto della piazza. Negli anni ’70‑’80, il Giovedì Santo, la piazza veniva allestita con alberi e scenografie per trasformarsi in Orto di Getsemani, teatro della cattura di Cristo, all’interno delle recite della Settimana Santa. La costruzione del Museo Archeologico e della Civiltà Contadina, il cui iter amministrativo iniziò nel 1989 e si concluse con l’inaugurazione nel 2013, ha conferito a Piazza Castello una centralità nuova, arricchendola di manufatti storico‑culturali. Vi prospettano oggi il palazzo baronale dei Lucchese (1605), il granaio del principe di Palagonia (1740), il museo stesso, il monumento in pietra di Sabucina della Statio Petiliana, un cippo romano e il breve vicolo Castello, sul quale si conserva un saliente d’angolo in pietra intagliata, forse resto dell’edificio degli Ortolano o della stessa Statio Petiliana.

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