Noti in dialetto sancataldese come “Sampauluna”, gli undici Apostoli (manca Giuda) sono i protagonisti di un rito unico che conclude la Settimana Santa nella cittadina clatanissetana. Queste imponenti figure di cartapesta, con tuniche sfarzose e mantelle decorate secondo l’antica moda spagnola, camminano per le vie di Corso Vittorio Emanuele solo grazie ai movimenti di un portatore nascosto all’interno della struttura metallica: si intravedono appena gli occhi attraverso piccoli fori e le gambe, che donano vita al simulacro.
L’origine dei Sampaoloni risale al Seicento, quando la tradizione dei “Giganti” proveniente dalle Fiandre e importata in Sicilia durante il periodo dei Viceré si fusero con il culto pasquale locale. Ogni domenica di Pasqua, i Sampaoloni – dopo aver accolto lungo il percorso la statua della Maddalena e della Madonna – si dirigono verso la cappella del Cristo Risorto in un emozionante “’Ncuntru” di fede e folklore, scandito dal suono delle campane e dallo scoppio di mortaretti. Restaurati nel 1993 grazie all’Associazione “Giuseppe Amico Medico” e tutelati dalla Soprintendenza di Caltanissetta, i giganti portano ancora oggi sulle proprie spalle il peso di una storia che unisce devozione, arte popolare e ingegnosità artigianale, regalando a turisti e visitatori uno spettacolo visivo e spirituale senza eguali nella Sicilia interna.